giovedì 22 gennaio 2009

un pallone...un hijab


Recentemente ho letto un articolo, risalente ad un paio di anni fa.

Una ragazzina. Un campo da calcio, un pallone. Un hijab. Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro...è chiaro. Non so come sia andata a finire...certo è che mi sono affiorati alla mente dei ricordi.

Ero bambina e correvo dietro ad un pallone. Ovunque. Con chiunque. Poteva essere mio padre o mio fratello o dei compagni di classe. O un muro e dei palleggi in solitudine. Che ridere...una ragazzina delle medie -in una scuola privata di preti gesuiti- che gioca a calcio con i maschi. E che fa di tutto perchè questo non le venga impedito. Storcevano il naso, cercavano di dissuadermi. Ma io no. Andavo in spogliatoio qualche minuto prima degli altri, mi cambiavo e attendevo l'inizio del campionato scolastico. E via. Lo sfogo, le corse, i falli subìti e le prese in giro...già, rimanevo comunque una femmina. Ma i meriti mi venivano riconosciuti, ed ero la prima ad esultare o ad arrabbiarmi.

Passano gli anni. Divento adulta, non per desiderio...ma la vita a volte ti conduce laddove nemmeno immaginavi di poter arrivare.

Arriva un momento, quel momento che mi avvicina sempre più all'Islam...e ritrovo il desiderio di giocare a calcio, seriamente. Trovo una squadra femminile di serie D e mi impegno. Allenamenti, stanchezza, sacrifici, partite del sabato e della domenica. Nel frattempo avviene qualcosa dentro di me...e mi sottometto ad Allah. Comincio a pregare, ad indossare il hijab. E continuo a giocare a calcio. Con il mio hijab nero. E gli scaldamuscoli lunghi e la maglia fuori dai pantaloncini. E il sorriso sulle labbra. Sempre. Anche durante Ramadan, con la seta che ti spezza la gola e il desiderio di chiedere il cambio al mister.

Smisi di lì a poco. Era tanta la voglia di proseguire, ma mi resi conto di quanto fosse difficile conciliare l'una e l'altra cosa. L'attività sportiva, con i primi passi verso la conoscenza. Ma nessuno mi discriminò mai per quella scelta. Per il mio hijab. Mi conobbero in un modo, le mie compagne e lo staff della squadra, e mi ritrovarono in un altro. Al hamduLillahi.
Sorrido, al pensiero di questi ricordi. Così lontani nella memoria, ma vicini nel tempo.

E sorrido perchè, avessi un pallone, due palleggi li farei volentieri. Adesso. Un corsa liberatoria, per non pensare a questa dunya. Un fallo rasoterra e lo sguardo agguerrito all'avversaria.

Ma adesso, no. Non è più il momento. E' solo ora di ricordare.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

as salamu alaykum, hai capito mash'Allah!?Mujahida che gioca a calcio :) Con l'hijaab poi mash'Allah!

um almujahid

Anonimo ha detto...

Wa aleikum salam...ebbene sì! Mujahida giocava a calcio con l'hijab. E si divertiva pure, sai?! ;-)

Anonimo ha detto...

As-salam alaykoum ukhty.
E allora a quando quest'incontro di calcio?
Famme capì 'na cosa: tu giocavi a calcio anche durante il Ramadan? Forte allora era la tua passione per questo sport...e perchè allora oggi non ti ci vedo a tirar calci? (al pallone però, perchè gli altri calci credo proprio che li tiri benissimo, he he...)

Mabrouk alyk per il nuovo blog, ukhty e a presto inch'Allah.

***AMINA***

Anonimo ha detto...

Wa aleikum salam cara!!!
Sì, sì...giocavo pure durante Ramadan, non ti dico la fatica. Mashaa Allah. Tra il primo e il secondo tempo, passava il mister con l'integratore...e io a bocca asciutta.
Ehm, sorè...non vorrai mica che ti elenchi i motivi Islamici per cui non gioco più? Hi hi hi!!
Per ora mi bastano gli altri calci...a te mai, però! Dai!

Grazie sorellona, per la visita!!

Anonimo ha detto...

B.A.A.
Salamalecum sorella MasciALLAH... che ALLAH sia con te e ti protegga sempre e ti dia tutto il bene zazzakALLAHokeri...sei un raggio di sole.... LA ILA ILLAH LLAH...

Anonimo ha detto...

Wa aleikum salam wa rahmatuLlahi wa barakatuhu fratello.
Amin per le tue du'à! Barak'Allahu fik!

Anonimo ha detto...

swr bella! Ma chi l'avrebbe mai detto, dai! La muji che faceva la calciatrice!!! Organizzeremo una partita privata tra sisters, inshallah. Io faccio la porta!
Baci k.